Whisky: tecniche e segreti di produzione

La distillazione del whisky è un processo antico e complesso che richiede molta pazienza, attenzione ai dettagli e cura. In questo processo si passa dall’utilizzo di cereali grezzi all’ottenimento di un liquido alcolico dalle note aromatiche profonde e complesse.

Il primo passo nella distillazione del whisky è la preparazione del mosto, che consiste in una miscela di cereali, principalmente orzo, e acqua. Prima di poter essere utilizzati, i cereali devono essere messi a germogliare e quindi essiccati. Questo processo, chiamato “malting”, attiva gli enzimi naturali dei cereali e li rende utilizzabili nella produzione del mosto. La farina ottenuta dalla macinazione dei malti é poi mescolata con acqua calda in una vasca di mash tun e mescolata continuamente fino a diventare un pastone.

Il mosto ricavato é poi trasferito in una vasca di fermentazione, dove si aggiunge il lievito. La fermentazione dura circa 48-72 ore, durante le quali gli zuccheri presenti nei cereali sono trasformati in alcol. Una volta terminata la fermentazione, si ottiene il wash.

Il wash é poi distillato due volte in grandi alambicchi di rame. Durante la prima distillazione, il wash é trasformato in un liquido chiamato “low wine”, mentre la seconda distillazione produce il “new make spirit” o “spirit”. Il new make spirit é miscelato con acqua per raggiungere la gradazione alcolica desiderata e poi invecchiato in botti di legno per almeno tre anni. Le botti utilizzate per l’affinamento sono solitamente in quercia americana o europea e donano al whisky il caratteristico colore e sapore. Dopo l’affinamento, il whisky é equilibrato ed imbottigliato.

Distillare il whisky è un processo che richiede molta esperienza e abilità. Ogni tappa, dalla preparazione del mosto alla maturazione in botte, è importante e richiede particolare attenzione e cura. Il risultato finale è un liquido alcolico dalle note aromatiche profonde e complesse, che si fanno apprezzare in ogni sorso.